Giovanni e Lorenzo qualche anno fa hanno avuto una brillante idea: dare vita ad un festival che si occupasse della letteratura di montagna sul lago maggiore e nelle valli che lo sovrastano.
Nel festival si parla di libri, come a Mantova, ma con un taglio orientato alla montagna, ai viaggi, all’avventura.
Si cercano gli sponsor e, inevitabilmente, si viene a contatto con le “parrocchie” politiche locali, ma il festival ha successo e sopravvive al cambio delle maggioranze.
La manifestazione si dimostra capace di coinvolgere la cittadinanza, di attivare molti volontari, di mobilitare i giovani ma è gia “ammalato”, ha l’influenza. Soffre dell’influenza delle fazioni politiche.
Lo scontro si radicalizza, si giunge ben presto alla resa dei conti, Lorenzo chiede la convocazione dell’assemblea, coinvolge nella lotta per il “potere” qualche decina di ragazzotti di “Casa Pound” facendoli iscrivere all’associazione per votare all’assemblea, tentando di assicurarsi, per questa, via il controllo del Consiglio.
La città reagisce, si mobilita, i volontari, gli iscritti, si recano a votare in massa per difendere “Letteraltura” l’associazione che sentono propria, ora come mai in passato. La vogliono lontana dai partiti, lontana dalle clientele, lontana delle “bande”, lontana dai “favori”, inosmma lontana da quella politica deteriore che sporca ogni cosa.
EPILOGO
Ieri sera si è votato. “Letteraltura” è salva, una mobilitazione popolare ha impedito che l’associazione diventasse “preda di guerra”. Il più votato delle “brigate nere” ha ottenuto la metà dei voti dell’ultimo degli eletti in consiglio.
C’era un bell’aria ieri sera mentre andavamo a votare, c’era l’aria di chi aveva capito che una libertà non è mai conquistata per sempre, va difesa, presidiata, alimentata. C’è un’aria ancora più bella oggi che quella “sensazione” è diventata “certezza”, nei confronti di questa prova di forza voluta da una destra radicale che è in fondo una metafora del fatto che con una mobilitazione dal basso si può sconfiggere l’arroganza del “potere”.
E tutte quelle maglie nere, quei crani rasati, quelle braccia tatuate fatte venire dalla città per la battaglia? Sono rimaste con un palmo di nazi!!!
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