“MI MANDA RAI TRE”

2 Mar

E’ successo davvero, suonano al cancello e mi dicono “Mi manda RAI TRE“, per sapere della mobilità elettrica a cui si affida, da qualche tempo ormai, la nostra famiglia. Vogliono sapere dell’auto, ma abbiamo iniziato ormai diversi anni fa con due biciclette poi con uno scooter, ma l’auto fa ancora “status simbol”, l’attenzione si concentra su quella.

Mi mandano un “service” da Torino, mi mettono un microfono nell’orecchio, le domande arriveranno dallo studio. Alcuni giorni fa avevano provato ad ospitarmi in trasmissione ma l’emergenza Coronavirus si era “mangiata” tutto il tempo della messa in onda ed io, come recitava un il claim aziendale di un tempo ho avuto per qualche minuto “Un posto in prima fila” ma non mi sono mosso dalla panchina entrando in campo.

La prima raccomandazione è quella di togliere il loghi aziendali, dall’auto, dalla wall box che usiamo per la ricarica, ovviamente non si può fare pubblicità occulta ma è praticamente impossibile non riconoscere un automobile dalla sua carrozzeria, anche se ne occultano i segni distintivi della marca! Dovremmo camuffare il modello come si fa per i prototipi che girano sulle strade per le prove …

Rispondo alle domande che mi fanno da studio in modo semplice, per far si che anche chi è completamente privo di nozioni sulla mobilità elettrica possa capire; sento già le critiche degli esperti dei blog specializzati di modalità elettrica per le imprecisioni che inevitabilmente mi sfuggiranno. Non riesco a trovare il modo di parlare di come ho acquistato l’auto, non sono un grande “negoziatore” sui prezzi, per questo motivo mi sono affidato al GAI Gruppo Acquisto Ibrido (da tempo convertitosi anche all’elettrico) che ha negoziato, per me e per altri, le condizioni più vantaggiose possibili.

Per fortuna i tecnici in studio colmano le mie lacune, insomma quello che è fatto è fatto, se volete rivedervi la puntata … in mezzo all’emergenza  coronavirus cliccate sul link

 

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