Questo post è dedicato a Marina e Fiore che abitano sulla collina che guarda il lago ed affrontano, quotidianamente, la stessa mia salita.
Mi piacerebbe potermi muovere in bicicletta ma il 1200 metri che devo percorrere on una pendenza media di circa il 10% che dovrei percorrere per tornare a casa me ne hanno sempre disincentivato l’uso.
Per un certo periodo io e “Rossana” abbiamo lasciato due vecchie bici presso un garage di un’anziana zia, scendevamo con l’auto e inforcavamo i velocipedi … un traffico, prima la macchina poi le bici, abbiamo desistito! Qualche volta abbiamo anche caricato la bicicletta sulla macchina per riportarla a casa la sera … ancor peggio. Alla fine abbiamo mollato.
Eppure la bicicletta ci ha sempre “inseguito”, una volta ne abbiamo pure vinta una con la carta igienica … volendo ben guardare per uno che se ne intende si trattava proprio di una bicicletta di m..da, quasi a voler ricordare il prodotto che reclamizza, ma fa ancora il suo dovere assistendo Alice nei suoi spostamenti universitari quotidiani, prima a Firenze e ora a Ginevra.
Quest’estate mio fratello mi ha fatto provare la sua bici elettrica, per dirla correttamente “Bicicletta Elettrica a Pedalata Assistita” BEPA … appunto! Un breve giretto in città che mi ha entusiasmato! Una specie di “motorino silenzioso” e non puzzolente con il quale, se sei pigro, la pedalata può anche essere simbolica, come quando con una bici normale (ho imparato che per gli addetti ai lavori si dice “muscolare”) si pedala all’indietro.
Rimaneva sempre la “maledetta salita” ma mio fratello mi ha convinto ad affrontarla. L’ho fatto, in piena estate, sotto la canicola, con la camicia fresca di bucato. Ce l’ho fatta, senza grande fatica, ma non posso dire di non aver sudato!
Mi sono informato un pochino e ho scoperto che ci sono anche delle BEPA che “arrampicano” … il primo contatto che ho sondato mi proponeva un “mostro” grintoso e sportivo che mi avrebbe certamente permesso di superare la salita di casa e anche molto di più con poco sforzo fisico ma con un significativo impegno finanziario. Ci penso, mi sono detto …
Ho dunque iniziato a scandagliare la rete, marche, modelli, siti di e-commerce, fino a quando non mi sono imbattuto in un forum indipendente che è veramente una miniera di informazioni. Prima di registrarmi sono entrato e rientrato, ho fatto ricerche, letto recensioni, alcune per neofiti, altre per “professionisti”. Ho scoperto l’espressione “uomini in Lycra” usata per descrivere quei signori di mezza età che suscitano in me un sentimento a mezzo tra la derisione e l’ammirazione. Ma che non avranno mai il piacere di vedermi, così agghintato nelle loro fila!
Poi ho cliccato sul pulsante “TEST” e, prendendomi tutto il tempo necessario, sono andato a vedermi tutte le biciclette testate, con particolare riferimento a quelle che venivano segnalate come adatte alla salita.
Tra e le prove proposte si sono fatte notare in particolar modo quella fatte da “Pix” verso il quale uno come me, un creativo con l’ammirazione per l’ingegnere e la condanna del ragioniere, non può che avere un apprezzamento particolare. Per capire questa affermazione bisogna leggere un test di Pix a caso, impeccabile, preciso senza essere “tignoso”, analitico, chiaro anche per i non addetti ai lavori, linguaggio accessibile a tutti ma mai banale, con una “spruzzatina” di ironia e anche di autoironia a condire il tutto. Godibilissimo!
Per il momento la pianto lì, mi sono già dilungato troppo per un post, ma tornerò sull’argomento. e ora ripartiamo dal titolo:
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