Tante le emozioni che ci porteremo a casa anche da questo “Caterraduno”, tra queste le più forti sono, come sempre, quelle legate all’asta per la legalità per sostenere le iniziative di “Libera”.
I “lotti” (si chiamano così) offerti per l’occasione sono stati tanti, alcuni preziosi, altri dal forte significato simbolico, sono stati raccolti complessivamente oltre 38.000 € ma, come sempre, l’anima della manifestazione vine fuori con le “cordate”.
Era successo in passato, quando il pubblico che assisteva alla trasmissione ha messo mano al portafoglio per aquistare una lettino di design, ad una ragazza lì presente che avrebbe dovuto partorire di lì a poco.
E’ successo anche quest’anno, quando è stato battuto un intero ufficio di cartone riciclato, prodotto da un’azieda della Campania, con materia prima riciclata nella stessa regione.
Qualcuno lancia l’idea: “Compriamolo noi per regalarlo a De Magistris” è il forte significato simbolico che ci voleva: riciclare vuole dire “rinnovare” anche il modo di fare politica, buttare fuori dagli uffici del potere ciò che è vecchio, come gli arredi d’epoca del sindaco, anche se si tratta di mobili di valore per approcciarsi con uno spirito nuovo “di servizio” alla gestione del bene pubblico.
Don Tonio di “Libera”, aveva preparato, per aggiungere simbolo al simbolo la “coppola della legalità” con la quale aveva pensato di raccogliere il denaro, ma viene travolto anche lui, la coppola non basta.
E’ allora che il “cloud thinking” tira fuori un ombrello giallo con il logo della trasmissione, lo gira all’incontrario ed il pubblico inizia a riempirlo di danaro, “mica monetine”, come rimprovera scherzosamente il laico Cirri a don Ciotti, ma pezzi da 10, 20 e 50 euro.
Dopo qualche minuto appare sul palco per essere battuta all’asta una preziosa collana offerta da un pool di artisti gioiellieri. Il prezzo di base è tale da spaventare ogni acquirente: 5000 €. Allora l’idea la porta Don Ciotti che arriva sul palco il giorno dopo aver partecipato alle eseque di Elisa Claps, il cui delitto è stato coperto per 17 anni da una catena di complici omertà: “Regalare la collana alla mamma di Elisa”.
Parte la colletta, ancora più forte di prima, i soldi passano di mano in mano, per essere adagiati negli ombrelli che questa volta sono almeno due! Dalle “collette” meglio dire dal “cuore” del pubblico arrivano quasi 14.000 €. Gli altri dai rimanenti lotti venduti all’asta (baffi di Sandro Ruotolo compresi). Complesivamente, includendo anche il ricavato della vendita delle magliette di “Libera” sono stati raccolti quest’anno quasi 100 mila €.
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