Ve le ricordate? Sono le fragole che avevo trapiantato poco meno di due mesi fa, venivano da un inverno molto rigido ed erano così.
Ora sono al loro posto nella coltivazione acquaponica che ho chiamato di “sperimentazione applicata”. Mancano ancora i pesci che alimenteranno tutto il sistema, allora sono costretto a surrogare con “del mio” che avevo prudentemente messo da parte a settembre dello scorso anno.
Vi presento quindi l’impianto nella sua parte “agricola”, anche se acora priva della fila centrale, per la quale non ho ancora recuperato i contenitori che ricavo da IBC container. In questa vasca e in altre che sto allestendo, ci staranno i pesci. I pesci sono un po’ come le galline (e il mio cane purtroppo), non hanno un posto fisso dove “depositare”, la fanno un po’ dove gli capita. Così facendo, i loro scarti, uniti alle emissione di amoniaca provenienti dalle branchie, “inquinano” l’acqua.
L’acqua però in natura contiene dei batteri (Nitrosomonas e Nitrobacters), i primi trasformano l’ammonica in nitriti, che sono molto meno tossici per i pesci, i secondi i nitriti in nitrati, che lo sono ancor meno. Ha dunque luogo quello che si chiama “ciclo dell’azoto”.
Ma l’acqua non è “confinata” nel contenitore dei pesci, come avviene negli acquari che hanno bisogno di ricambiarla e filtrarla per renderla sempre pulita. L’acqua della mia acquaponica scende, per gravità, nei letti di crescita (growbeds) dell’orto.
E’ qui che le simpatiche piantine assorbono i nitrati disciolti nell’acqua e se ne nutrono, restituendo al contenitore dei pesci, tramite una pompa collocata nel punto più basso del circuito ed un lungo tubo, acqua pulita!
L’acqua “nutriente” nel suo percorso di ritorno verso la vasca dei pesci non finisce di “lavorare”, ad un certo punto la sezione del tubo si allarga, l’acqua rallenta la sua corsa e lambisce le radici delle fragole (o di altre piantine) inserite nel tubo, che ne traggono ampio beneficio!
E’ giunto quindi il momento di tuffarsi di nuovo nella vasca , facendo un bel salto però, portando nuovo ossigeno al contenitore dei pesci. Solo una breve pausa perchè il ciclo riprende ben presto, trascinato dalla gravità del torrente artificiale di “Aqualung” la coltivazione acquaponica di un fan dei “Jethro“.
Non avrei mai pensato che una testa così contenesse tanta inventiva. Come si dice da noi sei un bel chiorbone…….
Spero che “chiobrone” non sia una parolaccia.
🙂
Ma questa “fattoria” di teste pensanti è visitabile ?
All’arrivo dei pesci, quindi a opera conclusa, verranno organizzate visite di istruzione ?
Certamente!!
Progetto davvero interessante.
Me ne aveva accennato Renato che sa della mia passione per l’acquariofilia.
Anche molto versatili, perché può essere facilmente scalata per passare dai fiori di casa all’agricoltura in serra, e soprattutto tanto tanto ecologica nei principi di base, direi.
Se segui il blog, appena arrivano i pesci potrai venire a dare un’occhiata, se ti va.
Volentieri.
Ci metti dei pesci rossi, immagino. La vasca è all’aperto…
Niente affatto, si tratta in primo luogo di un progetto di autosufficienza agricola, quindi anche i pesci saranno mangerecci. Pesci gatto, per non aver problemi con la difficoltà di gestione, trote fario mediterranee da settembre ad aprile, ma in futuro conto di fare esperimenti anche con un un altro pesce che è gregario e sopporta l’innalzarsi estivo delle temperature: sua maestà il persico reale!
Per la verità ci sarà anche una piccola sezione ludica, l’ho promesso a mia figlia, quindi le carpe koy le metterò in una vasca separata per abbellire il giardino.
🙂
Ottimo: approvo l’approccio pratico. 🙂
complimentissimi !
Sei in grado di fare un bilancio economico dei costi anche ?
Cosi ci facciamo un’idea 🙂
No, non l’ho fatto (in fondo non mi interessa tantissimo) dipende molto dalla possibilità di trovare le “cisternette” di recupero. Pensa che la prima l’ho comprata in rete e l’ho pagata, con il trasporto, circa 180 €. Tutte le altre me le hanno procurate gratis. Se ti interessa una stima dei costi ho letto un lavoro di un’università australiana. Se sei “anglolabile” e mi dai la tua mail se lo trovo te lo inoltro.
diamine a trovarli gratis quei cisternoni da 1000lt…
vai pure col link qui: iscrizione.a+aq@gmail.com
grazie ancora !
Buondi’, volevo chiedere, che ciclo viene usato per il riempimento/svuotamento dei grow-bed ?
Leggendo in giro sembra ci siano almeno 2 scuole di pensiero, una e’ che occorre fare dei cicli continui (riempimento/svuotamento (
Continuous Flow)), l’altra e’ Flood and Drain (Ebb and Flow),senza parlare poi della durata dei cicli, c’e’ chi lo fa andare sempre e chi solo 3-5 cicli di giorno e stop di notte…
Grazie !
Io mi sono comportato così: ho preso un crono termostato meccanico (quelli da pochi € che si compano all’Ikea faccio funzionare la pompa per un quarto d’ora ogni ora. Di notte un quarto d’ora ogni 2/3 ore. Fai in modi che il getto dell’acqua si spezzu un poco prima di ritornare nel fish tank in modo da restituire ossigeno ai pesci. Ti mando un po di link con qualche idea:
http://www.aquaponics.org.uk/
http://www.bobsbackyard.co.uk/index.html
http://www.backyardaquaponics.com/
Ottimo, si pensavo a fare dei fori sulla parte terminale del bell siphon come ho visto sul sito del re dei sifoni :
http://affnan-aquaponics.blogspot.it/
Ciao, complimenti per l’ottimo lavoro. sto studiando riguardo l’acquaponica e non essendo molto ferrato con l’inglese mi piacerebbe farti qualche domanda.
1) vorrei sapere come hai dimensionato l’impianto ovvero che rapporti hai utilizzato per: pesci/metri quadri dei letti di coltivazione/quantità di acqua per l’intero sistema.
2) ho letto che hai fatto vari tentativi e vorrei sapere su quale specie di pesci ti sei orientato considerando le grandi differenze di temperature che abbiamo in Italia fra inverno ed estate.
grazie in anticipo per un’eventuale risposta e buon lavoro!
Roberto
Ho letto diverse cose in inglese sull’argomento, tutti utilizzavano parametri molto diversi sia per il rapporto acqua/pesci che per quello pesci growbed ma alla fine ho fatto, come direbbero le mie figlie “un po’ a muzzo”.
Mi sono fatto l’idea che un rapporto adeguato potrebbe essere 20/30 kg di pesci per 10/15 mq di growbed. ma le variabili sono talmente tante, grandezza dei pesci, tipi di piante, fasi di sviluppo delle piante, stagione, ecc…, che è impossibile dare una formula matematica. Il sistema si equilibra da solo e manda dei segnali: ad esempio, se le painte sono stentate è perchè mancano i ntrati, è necessario aumentare il numero dei pesci. Al contrario se cresce il residuo di nitrati nell’acqua ci sono troppi pesci o le piante sono troppo piccole e non riescono a “ripulire” a dovere l’acqua in circolo.
Ho iniziato a settembre dello scorso anno con delle trotelle piccoline che non mi hanno dato nessun problema, le ho sostiutuite a fine inverno con altre più grandi, di taglia commerciale, che ho sostituito a fine maggio con l’arrivo dei primi caldi (ottime al cartoccio).
Ho quindi inserito dei pesci gatto americano presi già grandi in allevamento ma si sono ben presto ammalati (non so se a causa dello sbalzo termico hanno sviluppato uno “stress cutaneo” e ho dovuto eliminarli).
Ho quindi inserito, presi dallo stesso allevamento, delle banalissime carpe che stanno benissimo. Mi ero fatto “ingolosire” e ho preso anche degli storioni ma hanno avuto lo stesso problema dei pesci gatto (che peraltro dovrebbero essere molto resistenti.
Verso la fine del mese penso di reinserire di nuovo le trote che terrò fino a maggio 2013 insieme a dei pesci che seminano in risaia (carpe, tinche, alborelle, ecc….) e che quando le risaie vanno in “asciutta” usano per i ripopolamenti. La mia intenzione è quella (trote a parte che vengono da un allevamento che sviluppa esemplari autoctoni super selezionati)di allevare i pesci fin dalle prime fasi del loro sviluppo per evitare di portarmi malattie dall’esterno. Voglio anche riprovare con gli storioni perchè se inseriti in primavera, quando l’acqua del fish tank è più o meno alla stessa temperatura di quella dell’allevamento non dovrebbero darmi problemi.
Ovviamente ci vogliono più vasche perchè non tutte le specie sono compatibili fra loro.
P.S. Ho allestito una piccola vasca ornamentale anche con delle carpe Koi, su richiesta di mia figlia, si stanno comportando benissimo, non mi hanno dato assolutamente nessun problema
Puoi quantificare il rapporto litri dei fish tank con litri dei grow bed ?
Intendo quanti litri hai in totale per i pesci e quanti per i letti di crescita ?
In giro si dice 1:1 massimo 2:1 quando il sistema e’ ben ciclato, ti risulta ?
Per fare un buon orto occorrerebbero almeno 40mq, secondo i miei calcoli quindi 40*0.3 (altezza dei grow bed)= 12m3= 12.000Lt !!!
Servirebbe praticamente un laghetto neppure tanto piccolo! 🙂
Non la vedo molto bene per una eventuale gestione commerciale dove ovviamente sarebbero necessari ben piu’ ampi spazi, che ne dici ?
io sto ancora diventando matto per impedire perdite dal sifone a campana, per funzionare funziona, ho forato il grow-bed, e ci ho piazzato un passaparete (ha 2 guarnizioni una sopra ed una sotto http://goo.gl/ZIN3j ) serrato per bene, nonostante cio’ perde
A sto punto mi sono rotto ed ho incollato tutto, passaparete compreso, ma i dubbi sul quanto tempo terra’ ci sono e sono forti, qual’e’ il modo corretto per fissare un passaparete, a me esperti di idraulica/acquari ecc…. 🙂
Ma tu non dovevi fare una cosina piccola da terrazzo??? Molto empiricamente la mia situazione attuale: circa 2000 litri di acqua in circolazione, di cui 1500 sequastrata da dei “troppo pieni” che impediscono, in caso di un qualsiasi guasto, al liquido di segluire tutto.
Con 500 litri di acqua “libera” riempio il fondo di 8 IBC container (tieni conto che c’è l’argilla espanza che sequestra moltissimo volume) per circa 25 cm.
E’ molto poco! Devo sempre fare attenzione che l’acqua non scenda sotto un certo livello atrimenti non c’è più circolazione.
Appena aggiungo le trote conto di utilizzare altri contenitori che al momento sono vuoti e di portare l’acqua circolante a 1000/1500 litri. Ci sarà dunque la possibilità di contenere molti più batteri e, anche se lavorano meno, pazienza!
L’impiantino pilota si, giusto per capirne i meccanismi, ma sinceramente se la cosa funziona, io la vedrei molto bene commercialmente!
Visto che sono disoccupato, non vedo perche’ non provarci,
se ovviamente ne vale la pena!
Tipo mettere su una aziendina agricola con spaccio diretto al pubblico 🙂
Diventerà fondamentale curare tutti fli aspetti della commercializzazione, magari costruendosi delle partnership con ristoratori o gruppi d’acquisto che lavorano con la filosofia del Km/0.
Ti faccio i miei auguri!
Ti ringrazio !
Si l’idea e’ di puntare su quello, Biologico, Verdura e Pesce, vedo che dalle mie parti, le piccole aziende agricole stanno molto bene, la gente piuttosto che andare a comprare l’insipida verdura che trova nei supermercati classici, preferisce il rapporto diretto coi piccoli produttori sperando forse in una produzione piu’ sana e diretta (ed economica?)
Non ho idea degli spazi necessari per sostenere il tutto anche se ho visto che negli USA c’e’ ad es. Gina Cavaliero che ha iniziato con circa 100mq di azienda vedi qui:
http://www.ecofilms.com.au/aquaponics-podcast-with-green-acre-organics/
Sperando che qui da noi non mi soffochino con la solita burocrazia e che i contadini siano meno oberati da tasse e studi di settore…
Vedo che ti “muovi bene” saprai certamente cavartela!
Auguri!