Lettera a Barak Obama per un “Piano Marshall” per l’energia

17 Dic

Ci risiamo, di nuovo “in mutande”, il Ministro Tremonti ci spiega, l’ha fatto anche ieri sera alla trasmissione televisiva Ballarò, che ci sono pochi soldi per un intervento dello Stato in economia anche se il momento è di crisi.

L’Italia, Stato-cicala, non ha saputo essere virtuosa nei momenti di crescita ed ora non è in grado di intervenire nel momento della recessione.

L’ammontare del debito pubblico del Paese, che ha superato i 1400 miliardi di euro (dei quali una buona fetta in scadenza nel 2009 e 2010) consente solo di dare qualche “tessera annonaria” ai più poveri ma non di sostenere la ripresa.

Tuttavia, pur in presenza di una situazione economica così grave, nessuno pensa di fare un passo indietro rispetto alle “grandi opere” che dovranno servire a celebrare il “faraone”, ponte sullo Stretto in testa!

A questa critica sarebbe fin troppo facile rispondere per un economista Keynesiano della caciotta al pepe che “è proprio con una politica di spesa pubblica che si contrastano i periodi recessivi”. Purtroppo una spesa pubblica concentrata in territori a forte inquinamento mafioso rischierebbe di “ingrassare” poche famiglie e non di dare la scossa al Paese.

Negli Stati Uniti Barak Obama la vede in maniera diversa e pensa di investire in nuove tecnologie per l’energia pulita. Sarà per questo che la famiglia Fo al completo e altri, si sono rivolti a lui per chiederne l’intervento.

Pubblico la loro lettera, seria e al tempo stesso divertente, come lo stile dei personaggi che l’hanno scritta.

cirano7

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